1. Introduzione
Breve descrizione dell’unità: In questa unità imparerai i concetti principali della vita sostenibile (una discussione fondamentale al giorno d’oggi), come misurare e quali misure concrete adottare per diventare “più verde”. Parleremo della vostra “impronta ambientale”, di come le vostre azioni influenzano il pianeta. Scopriremo come ciò che fai ogni giorno influenza non solo l’ambiente circostante, ma l’intera comunità. Capiremo anche cosa fare e non fare per evitare qualsiasi danno all’ambiente e alle persone.
Dunque discuteremo della routine quotidiana che la maggior parte delle persone ha nell’Unione europea, dal consumo di acqua ed energia, passando per i trasporti e le abitudini di acquisto. Possiamo farlo meglio? Certo che sì, insieme anche alle persone vicine a noi.
Competenze:
Riconoscere i principali temi della vita sostenibile e dell’impronta ecologica; identificare le dimensioni principali e imparare come tutti possono contribuire concretamente a mantenere uno stile di vita sostenibile.
Risultati:
- Riconoscere l’importanza di uno stile di vita sostenibile e come rivedere concretamente le proprie abitudini
- Scoprire l’impronta ambientale e come è connessa alle nuove generazioni
- Capire l’importanza del coinvolgimento di persone e autorità locali per promuovere una vita sostenibile
Parole chiave: vita sostenibile, impronta ecologica, giustizia intergenerazionale
Tempo previsto: 8 ore
2. Vita sostenibile
Potresti averne sentito parlare al telegiornale — il giorno dell’overshoot. È la data in cui la domanda dell’umanità di risorse e servizi ecologici in un dato anno supera ciò che la Terra può rigenerare in quell’anno. In altre parole, se vediamo la “sostenibilità” come una quantità di beni e risorse forniti dalla Terra per sostenere le nostre attività, dovremmo assicurarci di avere tali risorse per un intero anno. Invece, il giorno dell’overshoot segna la data in cui l’umanità ha esaurito il “bilancio della natura” per l’anno. Per il resto dell’anno, stiamo mantenendo il nostro deficit ecologico abbattendo gli stock di risorse locali e accumulando anidride carbonica nell’atmosfera.
In questo senso, possiamo praticamente comprendere il significato di “vivere sostenibile”. Ogni anno, la giornata di overshooting cade in un giorno diverso, e si avvicina sempre di più a gennaio, dove gennaio significa “totale mancanza di sostenibilità” e, dove “dicembre” presenta una perfetta sostenibilità mondiale. Puoi consultare la seguente immagine disponibile su overshootday.org
Certamente, individualmente e collettivamente non contribuiamo allo stesso modo a tale “debito naturale”.
Per verificare praticamente quale stile di vita sostenibile può essere modellato, e consigli importanti, controllare il paragrafo seguente!
Materiale pratico
Il genio sostenibile (Attività 1)
Presentazione
Attività di riflessione
Rivedi le tue abitudini quotidiane. Potresti individuarne uno e trasformarlo in un’abitudine più sostenibile?
Pensi che la sostenibilità sia solo ambientale? perché? perché no?
3. Una vita sostenibile!
Gli aggiustamenti alle routine quotidiane possono dare un contributo significativo a un pianeta più sano. La transizione a queste pratiche può porre alcune sfide, soprattutto per coloro che sono abituati a uno stile di vita specifico. La buona notizia è che non è mai troppo tardi per cambiare piccole cose e sentirsi meglio! In questo senso, vorremmo che riflettessi sul concetto di sostenibilità nelle pratiche quotidiane, perché il cambiamento non è solo su larga scala, ma anche con le scelte quotidiane.
È essenziale riconoscere che questi suggerimenti potrebbero non essere universalmente applicabili o adatti a tutte le circostanze, ma di sicuro possiamo determinare se abbiamo un impatto più o meno forte in base alle scelte che facciamo.
Prima di tutto, cosa significa “avere una vita sostenibile”? Uno stile di vita sostenibile implica fare scelte e adottare pratiche che privilegino la conservazione ambientale, la responsabilità sociale e l’equilibrio economico. Significa garantire l’equilibrio tra il benessere individuale e quello della comunità.
È fondamentale discutere concetti come quello di Zero Waste e capire come applicarli nella vita quotidiana, rendendoli una vera e propria filosofia! Inoltre, è importante capire tutti i diversi acquisti che facciamo, perché e cosa succede dopo.
RIFIUTARE: Dire sempre di no alla plastica monouso e articoli di plastica gratuiti. Hai bisogno di una cannuccia per il tuo drink? No. Una borsa usa e getta per la tua spesa (anche se è biodegradabile!)? No. Una penna in omaggio ad un evento? Rifiutate gentilmente. Questi oggetti spesso finiscono per essere buttati dopo un breve uso, danneggiando l’ambiente. Opta per alternative eco-friendly come sacchetti di carta e cannucce. Meglio ancora: porta le tue riutilizzabili come sacchetti di cotone e posate di bambù.
RIDURRE: Ridurre il consumo di prodotti confezionati e di plastica. Scambiare articoli in plastica per quelli in carta o, meglio ancora, prodotti senza imballaggio. Optare per articoli di alta qualità e durevoli che durano più a lungo, riducendo al minimo la necessità di sostituzioni frequenti. Per acquisire maggiore consapevolezza sui rifiuti tecnologici e su come utilizzarli in modo sostenibile, controlla il modulo 1! I rifiuti tecnologici vengono riciclati solo dal 40 % in Europa! Assicurati di contattare i servizi di riciclaggio dei comuni locali per capire come smaltirli correttamente.
RIUTILIZZARE: Prima di scartare, considerare se è possibile riutilizzare gli oggetti. Vasetti di vetro, per esempio, possono essere utilizzati per conservare il cibo, per bere, per congelare la zuppa o le salse etc.. Riparare oggetti, come scarpe e vestiti, invece di scartarli riduce la domanda di nuove risorse e previene gli sprechi. È fondamentale imparare come riutilizzare gli articoli e essere consapevoli del fatto che le scelte dei consumatori e la durata dei prodotti hanno un impatto sull’ambiente. Le scelte individuali contano, ma i cambiamenti sistemici sono essenziali a livello nazionale e di regolamentazione commerciale internazionale, considerando l’influenza delle grandi aziende e le pratiche commerciali sleali.
RICICLARE: Garantire un corretto riciclaggio degli articoli che non possono essere riutilizzati. Separare i materiali nei prodotti o negli imballaggi quando necessario, soprattutto quando si tratta di una combinazione di plastica e carta. Dal 1950 sono state prodotte circa 9,2 miliardi di tonnellate di plastica, con solo il 9 % lavorato, il 12 % bruciato e il 79 % finito nelle discariche o nell’ambiente.
ORGANICI: Come zero-waster, mira ad eliminare i rifiuti destinati alle discariche. I rifiuti non riciclabili dovrebbero essere solo quelli organici. Dopo l’uso, lasciali decomporre, preferibilmente tramite compostaggio. Un corretto smaltimento dei rifiuti organici è fondamentale per evitare che emettano gas a effetto serra intrappolati nelle discariche.
Attività di riflessione
Prendi la piramide sopra e cerca di controllare cosa vorresti pianificare nella vita di tutti i giorni!
Riesci a indovinare quando sarà il prossimo giorno di overshooting? Perché?
4. La tragedia dei beni comuni
Abbiamo imparato molte cose utili, ma perché il cambiamento globale è così difficile da realizzare? Se ci pensi, se tutti iniziassero a fare quanto detto, potremmo raggiungere l’obiettivo in tempi più rapidi. Sarebbe fantastico! Tuttavia, viviamo costantemente in una trappola chiamata “tragedia dei beni comuni”. Iniziamo con un esempio. Paghi le tasse sull’acqua, quindi potresti pensare di avere il diritto di consumare tutta l’acqua che vuoi solo perché la paghi, e questo avrebbe senso in un luogo in cui l’acqua è infinita. Lo stesso vale per l’elettricità. Lla maggior parte della produzione, ancora oggi, proviene da fonti non rinnovabili. Quindi: più consumiamo elettricità, più metteremo a dura prova la capacità naturale della Terra di fornire i beni necessari alla nostra sopravvivenza.
Cerchiamo quindi di capire il concetto di “tragedia dei beni comuni”.
Immaginate una comunità dove il pascolo è condiviso. Se ogni persona aggiunge più animali per ottenere il massimo beneficio per se stessi, alla fine, il pascolo diventerebbe eccessivo e sterile, danneggiando tutti. Allo stesso modo, quando si tratta di ambiente, risorse come aria pulita, acqua e foreste sono condivise a livello globale. Se ogni paese o persona abusa o inquina queste risorse per un guadagno individuale, danneggia il pianeta, complicando la risoluzione delle questioni ambientali globali.
Affrontare e risolvere i problemi globali, dunque, diventa difficile perché richiede cooperazione e responsabilità condivisa. Ma cos’è un bene comune? E’ una risorsa condivisa, un pezzo di terra o altro bene ambientale aperto all’uso da parte di una comunità.
In questo modo, quando rinunciamo a riformare le nostre abitudini, stiamo giocando con la “tragedia dei beni comuni”, utilizzandoli più per il bene economico personale, anziché in modo sostenibile e condiviso.
Materiale pratico
Attività 2: Giocare alla sostenibilità
Il gioco della pesca
Attività di riflessione
Pensa ad alcuni luoghi condivisi nel tuo quartiere: che tipo di situazione di “tragedia dei beni comuni” vedi?
Puoi suggerire alcune fonti globali che sono “comuni”?
5. Lavaggio del cervello ambientale e acquisto sostenibile
Come spiegato in precedenza, adottare uno stile di vita più sostenibile significa applicare la strategia “zero rifiuti”. Soprattutto, sempre più c’è un tentativo strategico e sistematico da parte delle grandi aziende di “ecologizzare”! In altre parole, cercano di sottolineare come le cose sono sostenibili e come non danneggiano l’ambiente, ma si tratta di operazioni di facciata.
Dunque, è importante essere consapevoli e saper navigare attraverso una giungla di etichette e pubblicità.
Quello che abbiamo appena descritto è chiamato “lavaggio ambientale del cervello” (Greenwashing): l’azienda descrive al pubblico la sua politica ambientale, vantando azioni sostenibili che in realtà non esistono.
In questo senso, è fondamentale poter navigare nel mondo delle etichette e seguire alcuni consigli pratici.
In primo luogo, dare priorità ai prodotti con certificazioni UE riconosciuti per la sostenibilità ambientale. Alcuni dei più comuni sono:
![]() | Il logo biologico può essere utilizzato solo su prodotti certificati come biologici da un organismo o ente di controllo autorizzato. Ciò significa che devono aver soddisfatto rigorose condizioni riguardanti il modo in cui sono prodotti, trasportati e conservati. |
![]() | Lanciato nel 1992, il logo dell’EU Ecolabel è diventato sinonimo di qualità, rispettando gli standard ambientali più elevati. Ciò significa che i prodotti (beni e servizi) che mostrano l’iconico simbolo del “fiore dell’UE” soddisfano tutti i criteri e hanno guadagnato il diritto di unirsi alla crescente comunità di EU Ecolabel! |
![]() | Come leader nel movimento globale per rendere il commercio equo, Fairtrade sostiene e sfida imprese e governi e connette agricoltori e lavoratori con le persone che acquistano i loro prodotti. Scegliendo Fairtrade, le persone possono creare cambiamenti attraverso le loro azioni quotidiane. Un prodotto con il marchio FAIRTRADE significa che produttori e aziende hanno rispettato gli standard concordati a livello internazionale, certificati in modo indipendente. |
![]() | Lo “Standard Internazionale Demeter per l’Agricoltura Biodinamica” è un accordo sui requisiti minimi che una fattoria gestita in modo biodinamico deve soddisfare per ottenere il riconoscimento Demeter. Le fattorie Demeter vengono ispezionate annualmente per verificare la conformità allo Standard, oltre all’ispezione per la certificazione biologica. |
![]() | Le organizzazioni certificate o autorizzate dal Forest Stewardship Council® (FSC®) possono sfruttare il potere del logo FSC globalmente riconosciuto e di altri marchi FSC. I marchi FSC trasmettono un messaggio chiaro ai tuoi clienti e partner che tu ti impegni a proteggere foreste sane e resilienti per tutti, per sempre. |
![]() | Friend of the Sea è un progetto della World Sustainability Organization per la certificazione e la promozione di prodotti ittici provenienti da pesca sostenibile e da acquacoltura sostenibile. È l’unico schema di certificazione che, con lo stesso logo, attesta la sostenibilità sia della pesca in ambiente naturale che dell’acquacoltura. |
Un altro aspetto importante da discutere riguarda i prodotti compostabili e biodegradabili, che sembrano simili o addirittura sinonimi, ma in realtà sono molto diversi. Quando si tratta di comprendere le differenze tra imballaggi biodegradabili e compostabili, è essenziale sapere che gli oggetti biodegradabili si scompongono in sostanze naturali nel tempo, mentre i prodotti compostabili si trasformano in compost ricco di nutrienti in specifiche condizioni di compostaggio.
Alcuni consigli pratici:
- Controllare le etichette dei prodotti per termini come “compostabile” o “PLA” (una bioplastica compostabile).
- Cerca certificazioni come “OK Compost” o “ASTM D6400”, che indicano gli standard di compostabilità.
- Evitare imballaggi con termini vaghi come “biodegradabile” senza certificazioni specifiche, in quanto questi potrebbero non garantire risultati eco-compatibili.
- Scegliere i prodotti con etichette compostabili trasparenti assicura che possano essere trasformati in prezioso compost
5.1 Consigli per lo shopping sostenibile
Seguiamo alcuni consigli pratici per una maggiore attenzione ambientale.
In generale, evitare le merci imballate è la soluzione migliore. In questo senso, è importante valorizzare i mercati locali o lo scambio di beni tradizionali. Ad esempio, scambiare un caffè al forno con un sacchetto di cavolo, o alcune uova fresche per alcuni frutti appena raccolti. Queste relazioni potrebbero essere un ottimo punto di partenza per le belle relazioni di vicinato, nonché un modo per risparmiare denaro e ottenere cibo coltivato localmente.
Un approccio interessante riguarda gli acquisti di gruppo applicati ai generi alimentari, sia per sostenere gli agricoltori locali che per ottenere regolarmente forniture fresche che non vengono imballate. L’acquisto alla rinfusa da fornitori locali è un ottimo modo per rendere l’economia locale più forte e non alimentare il sistema di trasporto. Mangiare stagionalmente è la chiave per un approccio dietetico e ambientale più vario.
Astenersi dall’acquistare prodotti con imballaggi di plastica eccessivi o inutili e utilizzare strategie per preservare il cibo (esempio: fare marmellate o cucina creativa, non solo per te, ma anche per la tua famiglia o i tuoi vicini). Tali azioni rendono le relazioni più forti.
Quando si tratta di vestiti, è meglio acquistare capi di abbigliamento di qualità e considerare marchi di moda di seconda mano o sostenibili per ridurne l’impatto.
Considera l’impatto ambientale dei prodotti elettronici che acquisti e come li usi. Evitare l’acquisto di nuove apparecchiature elettroniche è importante a causa di questioni ambientali e sociali. Creare nuovi dispositivi richiede molte risorse, tra cui metalli rari e preziosi, contribuendo alla distruzione degli habitat e ai cambiamenti climatici. Quando questi dispositivi vengono scartati, creano rifiuti elettronici, spesso contenenti materiali nocivi. L’estrazione di elementi rari può anche portare a problemi sociali, tra cui cattive condizioni di lavoro e violazioni dei diritti umani. Quindi, assicurati di rendere il tuo dispositivo elettronico longevo e acquista prodotti rigenerati!
Attività di riflessione
Controlla i prodotti che hai a casa! Quanti di loro hanno marchi di qualità ecologica? Quanti hanno etichette ecologiche poco chiare?
Controlla i tuoi dispositivi elettronici. Potresti mapparli e controllare quanti di loro hanno fino a 5 anni di utilizzo? E quanti invece ne hanno meno di 5?


6. Impronta ecologica e giustizia intergenerazionale
Quando lavori, acquisti, guidi, o accendi luci o TV, quando fai il tè o prendi un treno etc. stai consumando risorse, e lo fai tutti i giorni.
Immaginate tutto questo come una somma di cose che vengono prodotte e consumate. L’’impronta ecologica è un termine che misura il tasso di consumo delle risorse e di produzione di rifiuti. Include cose come l’energia che usi, il cibo che mangi e i rifiuti che produci.
Per controllare la tua impronta ecologica, puoi trovare calcolatori online che fanno domande sul tuo stile di vita, come quando guidi o cosa mangi. Questi calcolatori fanno una stima di quanta terra e risorse hai bisogno per sostenere il tuo modo di vivere.
Dall’altro lato, un concetto di specchio è la biocapacità. E’ la capacità della Terra di rigenerare le risorse rinnovabili e assorbire i rifiuti, fornendo supporto alle attività umane mantenendo gli ecosistemi. Rappresenta la capacità dei sistemi naturali di produrre risorse come cibo, legname ed energie rinnovabili, nonché di assorbire e trasformare i rifiuti, comprese le emissioni di anidride carbonica.
La biocapacità è spesso misurata in ettari globali (gha), ed è paragonata all’impronta ecologica, che rappresenta la domanda umana su queste risorse.
Come potete vedere, stiamo vivendo un deficit perenne. In questo senso, stiamo mettendo a repentaglio il futuro delle prossime generazioni. Quindi, questo è il motivo per cui essere sostenibili non è solo una moda, un qualcosa di vago o un concetto strano portato dalle giovani generazioni.
Fare la differenza oggi significa lasciare un pianeta migliore per la prossima generazione. Dovremmo lasciare il pianeta ai nostri nipoti, nel nome della giustizia intergenerazionale.
7. Unità in poche parole
8. Quiz
9. Ulteriori letture
Impronta ecologica dei paesi: Deficit o riserva?
10. Referenze
Salto-Giovani. (n.d.). Salvare la Terra inizia con te — Green Goes Global Toolbox. Salto-Youth Toolbox.
https://www.salto-youth.net/tools/toolbox/tool/saving-the-earth-starts-with-you-green-goes-global-toolbox.3310/
- Iniziative dell’UE. (2020). Unità 4 — OPZIONALE: Equazioni dell’impronta ecologica. EUsteps.
https://www.eusteps.eu/wp-content/uploads/2020/10/Unit-4-OPTIONAL_EF-equations.pdf
- Commissione europea. (n.d.). Plastiche biobased, biodegradabili e compostabili. Commissione europea.
https://environment.ec.europa.eu/topics/plastics/biobased-biodegradable-and-compostable-plastics_en
- Lazarus, E., Lin, D., Martindill, J., Hardiman, J., Pitney, L., & Galli, A. (2015). Perdita di biodiversità e l’impronta ecologica del commercio. Diversità, 7(2), 170-191.
https://doi.org/10.3390/d7020170
- Misurare i laboratori. (n.d.). Politica dell’UE sulla plastica biodegradabile, biodegradabile e compostabile. Blog di Misura Labs.
https://measurlabs.com/blog/eu-policy-on-biobased-biodegradable-and-compostable-plastics/
- La Dieline. (2021, 12 aprile). “Ciao, sono una bottiglia di carta” si rivela per avere una sorpresa di plastica all’interno. The Dieline.
https://thedieline.com/blog/2021/4/12/hello-im-a-paper-bottle-turns-out-to-have-a-plastic-surprise-inside
- Van Traa. (n.d.). Nuove norme dell’UE in materia di etichettatura dei prodotti biologici. Van Traa.
https://www.vantraa.nl/en/know-how/new-eu-rules-on-labelling-of-organic-products/
- Rete di impronte globali. (n.d.). Giornata di Overshoot della Terra.
https://www.footprintnetwork.org/our-work/earth-overshoot-day/





